Ieri, 24 novembre, è finalmente arrivata la decisione del giudice in merito alla nostra richiesta di sospensione dello sfratto di Frigolandia. Decisione a noi favorevole che conferma la sostanziale irregolarità di un provvedimento ottenuto dal Comune con l’inganno di notifiche inviate a un vecchio indirizzo dove non c’è quasi mai nessuno. D’altra parte i canoni scaduti (per colpa delle promesse da marinaio dell’ineffabile sindaco demofascista Paolo Morbidoni) sono stati tutti saldati e il giudice ha giustamente considerato lo sgombero per una morosità inesistente un atto da evitare. Tutto è comunque rinviato a marzo 2010, per cui la campagna per bloccare le stolte manovre comunali prosegue. Dunque invitiamo chi non l’ha ancora fatto a firmare il nostro appello. Naturalmente domani 26 novembre festeggeremo (con la promessa zuppa di fagioli, musiche e discorsi) il nostro Thanksgiving day, che sarà certamente una bella festa alla faccia di chi ci odia senza ragione, forse animato da interessi speculativi inconfessabili o solo dalla stupidità che è la vera pandemia italiana.
Su questo primo Thanksgiving day italiano abbiamo già detto quasi tutto.
E’ la festa dell’accoglienza, nel nome di quei diritti universali dell’uomo (“alla vita, alla libertà e alla felicità”) che furono solennemente sanciti dalla Costituzione americana del 1776 firmata da Thomas Jefferson.
Oggi il valore dell’accoglienza fraterna per gli stranieri e quei diritti fondamentali vanno riaffermati con ancora maggior vigore, specie di fronte alla barbarie xenofoba che sta avvelenando l’Italia e, per quanto ci riguarda da vicino, anche parte della popolazione della bella Umbria.
In particolare la feroce e insensata campagna di calunnie e menzogne su Frigolandia, che ha trovato nel sindaco Paolo Morbidoni (ormai apertamente lodato anche dalle destre più fascistoidi del territorio) il suo insperato capofila.
A questi personaggi senza animo e senza cultura, che si fanno scudo delle paure verso gli stranieri per alimentare le loro miserabili carriere di stipendiati pubblici, diciamo ancora una volta: smettetela! La vostra arroganza da prepotenti non passerà.
Ai nostri amici e concittadini immaginari dell’Umbria e del mondo diciamo invece: la mobilitazione continua, il pericolo di questo fascismo mascherato da “democrazia” non è cessato.
Vignetta di Giuliano Cangiano.
|