Dopo le collusioni mafiose di Berlusconi & C., dopo i loschi affari campani e l’incriminazione di Bassolino & C., dopo che perfino l’angelico e democratico sindaco di Firenze Dominici è stato messo sotto accusa…è di moda adesso parlare di “questione morale”.
Ed è altrettanto di moda affermare che la “questione morale” non riguarda solo la destra, ma anche la sinistra, perché, in quanto a onestà, peccano tutti… Come diceva Gesù Cristo a quei barbari che volevano lapidare la povera adultera: “chi è senza peccato lanci la prima pietra!”.
E dopo queste “belle” parole il telegiornale cambia argomento. Ma noi no.
Infatti se c’è stata nella storia una ragione, tra le molte, per cui la sinistra era diversa dalla destra era che a destra si collocavano (salvo eccezioni) gli imbroglioni e a sinistra (sempre salvo eccezioni) coloro che volevano rovesciare la società degli imbrogli.
Vi era insomma una “morale comunista” e non a caso Lenin scrisse un testo su “La nostra morale e la loro”, che segnava la distanza abissale tra l’una e l’altra. Il fossato etico che divideva gli sfruttatori dagli sfruttati era ampio e profondo.
Cos’è cambiato dunque e perché oggi la “questione morale” è simile a destra come a sinistra?
Per una ragione molto semplice. La sinistra di una volta si è “modernizzata” trasformandosi in una “nuova destra”, talvolta, ma non sempre, più intelligente della vecchia destra, ma comunque destra. Insomma oggi non c’è una destra opposta a una sinistra, ma una destra opposta ad un’altra destra. Entrambi gli schieramenti politici, almeno nella loro versione istituzionale e parlamentare, hanno come riferimento un orizzonte comune: accettano il mercato e le sue “leggi”, considerano eterna la società capitalistica e si candidano ad essere i suoi amministratori e/o funzionari.
Nessuno dei soggetti istituzionali ha alcuna ambizione o speranza rivoluzionaria. Padroni e Sindacati, Partiti e Arrivati… per tutti lo sviluppo si identifica con lo l’accumulazione capitalistica, la crescita del Pil, l’aumento della competitività…
Si potrebbe dire che gli uni (a destra) favoriscono un po’ di più i ricchi e gli altri ( a sinistra) vorrebbero qualche briciola in più per i poveri, ma anche questo non è poi così chiaro, visto che quasi sempre distribuiscono più elemosine i governi di destra che quelli, fin troppo “rigorosi”, di pseudosinistra.
E’ questo conflitto tra destre vecchie e nuove che mette tutti su uno stesso piano morale. E infatti anche nella ex sinistra non fanno scandalo i redditi milionari dei dirigenti. Il famoso Consorte, capofila dei pescecani delle Coop, prendeva dalle miliardarie cooperative “rosse” uno stipendio annuo di due milioni di euro, come un Confalonieri qualsiasi (che era anche più bravo di lui…).
Ma nessuno “a sinistra” protesta per le offensive retribuzioni di deputati ed amministratori nazionali, regionali, provinciali comunali ecc., né per gli appalti agli “amici degli amici”, né per le spese faraoniche per congressi, giornalacci di partito, manifesti, cortei ed altro.
Insomma destri e pseudosinistri, sono diventati se non uguali… simili.
E a noi ci tocca di combatterli tutti… questi approfittatori, questa casta di imbroglioni…
Ma dura minga, non può durare…
Vignetta di Ugo Delucchi.
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