Poliziotti bastardi!
di Vincenzo Sparagna - 16-11-2012
In un giorno in cui l’intera Europa si è mossa contro le politiche antipopolari che stanno succhiando la vita al pianeta intero, decine di migliaia di giovani italiani sono stati selvaggiamente aggrediti da forze di polizia lanciate dai loro capi a caccia del ribelle con il casco, del tipo con l’orecchino, della ragazza da stuprare a colpi di manganello. Di fronte a questa tragedia, che rende più cupo l’avvenire, c’è sempre poi qualche imbecille che cita Pasolini che nel ’68 scrisse di essere umanamente vicino ai poveri poliziotti e distante da quelli che lui pensava fossero i “figli di papà” protagonisti di Valle Giulia. Sono passati oltre quaranta anni e sarebbe ora di dire che quel testo di Pasolini, pur salvando le cose intelligenti che diceva sull’origine sociale dei poliziotti, era una immane cazzata. Gli studenti del ’68 non erano infatti dei figli di papà, ma il frutto della scolarizzazione di massa. Erano dunque in larghissima maggioranza figli di operai, di piccola borghesia, di ceti medi proletarizzati. E sarebbe anche il caso di ricordare che da allora tutto è cambiato. Oggi i ragazzi che manifestano hanno ancora più ragioni per essere arrabbiati, perché destinati a una precarietà disperante, mentre i poliziotti che li fronteggiano sono poveracci sì, ma rimbecilliti da una propaganda fascistoide assordante, che li rende automi manipolati da capi senza scrupoli. Inoltre tra i molti poliziotti che, nonostante tutto, tentano di fare il loro mestiere con qualche dignità c’è anche una significativa minoranza di veri e propri criminali in divisa. I loro capi, a cominciare dai massimi vertici della Polizia, sono organici a tutte le logge, le consorterie e le mafie statali e private di questo paese. Non a caso da Genova 2001 in poi c'è stata una serie di massacri polizieschi gratuiti, sempre accompagnati da violenze, da soprusi, da arresti arbitrari, da vere e proprie torture ecc. Ora, con il governo tecnico, siamo alla ferocia “tecnica”, come se aggredire in dieci un ragazzo sanguinante a terra fosse un fatto normale, un’azione di routine. No, qui si tratta di violenza bestiale, esercitata da squadre killer in difesa di una classe di privilegiati senza anima, né dignità. L’unica cosa che si può dire ai nostri ragazzi è che non si lascino spaventare da questa politica scientifica del terrore. Vogliono spegnere i movimenti di protesta sacrosanti nel sangue e nella paura, ma non ci riusciranno, bastardi!
La vignetta è di Frago.
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