I nemici invisibili
di Vincenzo Sparagna - 20-3-2020
Il virus che sta terrorizzando il mondo è l’ennesima prova che le più grandi minacce alla sopravvivenza della civiltà vengono da entità invisibili. La sfida attuale è tra l’umanità e un essere infinitamente piccolo, che solo le ricerche di laboratorio possono rivelare. Però l’invisibilità di questo subdolo nemico non è l’unica con cui confrontarsi e può essere vinta solo se riusciamo a liberarci di altri nemici altrettanto invisibili, che sono intorno a noi e ci contagiano in silenzio.
Questi “altri nemici invisibili” sono l’avidità di possesso, l’odio per i diversi, l’ignoranza presuntuosa, l’individualismo prevaricatore, il fascino maledetto della violenza. Pulsioni psicologiche, istinti negativi che non riguardano più soltanto le persone. Hanno assunto negli ultimi decenni una figura planetaria, sono diventati sistema. Infatti il responsabile delle moderne decisioni umane non è come un tempo un particolare gruppo sociale, ma un soggetto astratto, il capitale, da cui, sia pure con diverse gradazioni dipendono sia i suoi teorici “padroni” che i proletari, i governi e i governati.
Il capitale è il moloch anarchico, idra dalle cento teste e dai mille egoismi che, nella sua espansione globale, sta provocando l’inquinamento del pianeta, i cambiamenti climatici, la sparizione di migliaia di specie viventi, la diffusione globale inconsapevole di nuovi virus assassini. Per questo, come Greta e milioni di altri, dico anch’io che “la casa brucia” e che per spegnere il fuoco bisogna riscoprire una comunanza umana, una fratellanza che cancelli muri e frontiere e ci liberi dalla infernale schiavitù dell’accumulazione di ricchezze e dal consumismo distruttivo. Perché la macchina/capitale è ambigua: ci fa vivere, ma nello stesso tempo ci uccide. Non solo allarga l’abisso tra chi è in alto e chi è in basso, i sofferenti, i profughi, i marginali, ma cancella nella sua marcia inarrestabile il futuro di ogni comunità. Speriamo che la pandemia in corso, oltre i lutti dolorosi, faccia capire a tutti che il baratro è vicino e che dobbiamo fermare la macchina prima che sia troppo tardi.
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