Ricordo di Roberto Monti
di Vincenzo Sparagna - 7-12-2014
Qualche giorno fa, sabato 29 novembre alle ore 18, è morto in ospedale a Ravenna l’amico fraterno Roberto Monti, storico collaboratore scientifico di Frigidaire, un gigante di intelligenza e di umanità. Ricercatore al CNR di Bologna, è stato l’alfiere lucidissimo di una nuova fisica sperimentale, che ha studiato a fondo la struttura dell’atomo e dell’universo, senza risparmiare critiche al dogmatismo dominante nella fisica einsteiniana. Insieme al più anziano chimico Renzo Boscoli, scomparso anni fa, fu il principale teorico italiano della fusione fredda, assai prima del celebre esperimento di Fleischman e Pons del 1989. A Monti si devono studi fondamentali sulle trasmutazioni subatomiche, con la conseguente riscoperta moderna dei processi alchemici di trasformazione dei metalli. In più occasioni riuscì a produrre oro purissimo dal mercurio per dimostrare la possibilità di intervenire e modificare la struttura degli atomi. Molte di queste scoperte sono state raccontate e spiegate, oltre che in numerosi convegni scientifici internazionali, su Frigidaire sin dal 1987. Nel 1989 uscì, sempre curato da Frigidaire, il volume “Eppur si fonde”, con articoli e saggi di Roberto Monti e Renzo Boscoli “dalla critica della relatività alla fusione fredda”. Ma il contributo scientifico di Monti non si limita agli studi sulla fusione fredda e sulla struttura dell’atomo, in opposizione alla visione di Nils Bohr dell’atomo planetario. Monti esplorò e dimostrò, in parallelo con altri fisici eretici con i quali organizzò celebri convegni dal titolo “Galileo back in Italy”, l’esistenza dell’etere, negata da Einstein, e le variazioni della velocità della luce, che nella teoria della relatività è considerata costante. Negli ultimi anni stava lavorando a un grandioso progetto in Canada per l’abbattimento totale della radioattività nelle scorie dell’industria nucleare, progetto purtroppo interrotto per la malattia ai reni che lo ha colpito circa un anno fa, riducendone progressivamente la capacità di azione. Di lui resta comunque una vastissima produzione scientifica in testi e documenti che sono ora all’attenzione della moglie Gerardina Cesarano con cui ha firmato alcune ricerche e del figlio Emilio Fabio, anch’egli fisico di valore. Ma sarebbe riduttivo ridurre la figura di Roberto Monti alla sola attività scientifica, pur così importante. Era anche un “compagno” nel senso più ampio e serio della parola, profondo conoscitore dell’economia e della società, critico implacabile e rigoroso del marxismo volgare e ancor più delle ideologie liberiste che hanno finito per prevalere dopo la pur auspicata caduta dello pseudocomunismo sovietico. Infine era un uomo di straordinaria vitalità, allegro, scanzonato, ironico e brillante, che ci è rimasto sempre vicino, diventando anche cittadino di Frigolandia, dove ogni tanto è venuto a trascorrere qualche giorno. Da ricordare pure un recente libro di memorie ancora inedito, in cui ha narrato le sue incredibili avventure umane e scientifiche tra l’Europa, il Giappone e l’America.
Nell'immagine la copertina di Frigidaire n.101, aprile 1989, con Roberto Monti e Renzo Boscoli e la copertina dell’Albo scientifico di Frigidaire “Eppur si fonde” del giugno 1989 (immagine di Filippo Scozzari).
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